Conto corrente e partite IVA

Conto corrente e Partite IVA

Sei un freelance, titolare di una partita IVA e vuoi sapere se avere un conto corrente dedicato all’attività sia obbligatorio o meno?

La risposta è semplice: NO! Almeno fino a quando il fatturato annuo non supera i 400.000 euro

I freelance possono operare senza un conto bancario. Il conto corrente dedicato non è obbligatorio per i titolari di partita IVA. Però è altrettanto vero che un lavoratore autonomo ha necessità di un conto corrente anche personale e non intestato alla partita IVA.

È necessario, ad esempio, per effettuare il pagamento telematico delle imposte e dei contributi tramite i modelli F24 o per ricevere i pagamenti dai clienti.

Dunque se è vero che la norma non impone l’apertura di un conto dedicato, è altrettanto vero che per operare serenamente, è sicuramente necessario avere un conto corrente intestato al titolare di partita IVA, anche privato e non business.

Pur non esistendo attualmente una norma che obblighi un titolare di partita IVA ad aprire un conto corrente specifico per l’attività, avere un conto corrente separato presenta i suoi vantaggi. Permette infatti:

  • la gestione accurata delle finanze, consentendo un rigoroso controllo di ciascuna somma in entrata o in uscita
  • una netta separazione tra le spese relative all’attività professionale e quelle personali/familiari
  • in caso di verifica fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate, la rappresentazione di una situazione chiara e verificabile senza far confusione con altre voci non direttamente afferenti la partita IVA
  • un minimo rischio di ricevere sanzioni per movimenti non giustificati (es. introiti non fatturati, dunque “a nero”)
  • di monitorare costantemente e senza troppe considerazioni l’andamento finanziario del proprio business

Neanche le partite IVA forfettarie devono avere un conto corrente dedicato all’attività. Tuttavia, il conto corrente separato resta consigliabile per i seguenti motivi:

  • separare le spese personali dalle entrate e uscite relative all’attività professionale e quindi per gestire in modo più agevole il cash flow dell’attività
  • gestione più “pulita” del conto corrente e più semplice da dimostrare entrate/uscite in caso di accertamenti

ECCO ALCUNI CONSIGLI QUANDO SI APRE UN CONTO CORRENTE BANCARIO

Quando si apre un conto corrente bancario, al fine di optare per il migliore occorre considerare il costo mensile o trimestrale del canone di abbonamento e dei servizi connessi; i servizi offerti e compresi nel canone, e quelli opzionali (per esempio il costo della home banking è compreso?)

Sicuramente è preferibile comparare i servizi offerti da più istituti per trovare il conto business più adatto alla propria attività, specie se si è freelance.

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